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Martinengo (Martinèngh in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 10585 abitanti della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato nella pianura orientale bergamasca, dista circa 20 chilometri a sud dal capoluogo orobico.
Il 13 dicembre 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto che conferisce a Martinengo il titolo di città.

Le origini
Il primo documento scritto in cui viene fatta menzione di Martinengo è un testamento risalente al 774, nell'epoca a cavallo tra la dominazione longobarda e quella dei Franchi.
Con questi nuovi occupanti, che diedero vita al Sacro Romano Impero, si verificò lo sviluppo del feudalesimo che segnò una nova epoca per il borgo di Martinengo.
Inizialmente assegnato dalla diocesi di Bergamo, venne presto messo sotto la giurisdizione della famiglia dei Gisalbertini. Questi posero la loro dimora nel castello longobardo, a cui apportarono sostanziali modifiche tra cui un fossato ed un'imponente terrapieno difensivo, a cui si poteva accedere tramite due ingressi: la Porta del Tombino (oggi porta Garibaldi) e la Porta del Bonovo (oggi porta Giovanni XXIII), rendendolo il centro della vita della popolazione.
L'importanza che questa famiglia ebbe per il paese è ancora visibile nello stemma comunale in cui capeggia un'aquila rossa su sfondo oro, simbolo della famiglia, che ben presto sostituì il nome del casato con quello del paese stesso.
I conti Martinengo però, nel corso del XII secolo, decisero di trasferirsi nel vicino castello di Cortenuova, costruito in seguito alla concessione di quei territori da parte del vescovo di Bergamo Ambrogio Martinengo, loro parente. La loro partenza pose di fatto termine alla signoria nel paese, che acquisì l'autonomia comunale come testimoniato da documenti datati 1221.
Questa esperienza politica ebbe vita breve, dato che Martinengo venne coinvolto nelle lotte tra guelfi e ghibellini e cominciò a gravitare nell'orbita della città di Bergamo.
Il XIII secolo si caratterizzò anche per un grande incremento demografico, dovuto in gran parte all'immigrazione di numerose famiglie in fuga dal vicino territorio di Cortenuova, borgo raso al suolo da Federico II nella battaglia di Cortenuova il 27 novembre 1237.
Nel XIV secolo il potere passò nelle mani della famiglia milanese dei Visconti che concesse al paese numerosi privilegi, ma lo impegnò in ulteriori scontri con la Repubblica di Venezia, intenzionata ad impossessarsi di questi territori. Le dispute terminarono con la pace di Ferrara che, il 5 maggio 1428, sancì il passaggio di Martinengo alla Serenissima, la quale diede in concessione i territori comunali al condottiero Bartolomeo Colleoni.
Quest'ultimo vi costruì numerosi edifici, tra cui la Casa del Capitano, sua residenza nel paese, il monastero di Santa Chiara ed un convento francescano, nonché compì nuovi interventi sulla cinta muraria del borgo,oltre a realizzare numerose opere di bonifica con le rogge che diedero maggiore impulso a un'agricoltura già piuttosto fiorente.  Lo stemma con un'aquila rossa in campo d'oro era l'emblema della famiglia Martinengo e pur essendo da sempre il simbolo dell'intera comunità, è stato ufficialmente approvato dal Comune il 21 maggio 2012 e concesso con decreto del presidente della Repubblica del 30 luglio 2012..

Chiesa Parrocchiale
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